Pietro Grasso in Valle: perché non smettere di parlare delle mafie

Riguardo alla conversazione-intervista su Giovanni Falcone con l’ex Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, giovedì scorso, 29 settembre, alla Biblioteca di Saint-Christophe (nella foto), non parlerò di aspetti di merito. Solo la frase “la legalità è la forza dei deboli” meriterebbe, peraltro, una conferenza a sé stante, così come la risposta sulle “trame nere” sulla strage di Capaci, che “Report” ha esplorato di recente.

Chi c’era ha visto e sentito, così come ha seguito l’appuntamento da casa. Chi non ha avuto la possibilità di raggiungerci, troverà in fondo il video di BrivioDue Libreria e potrà trarre, per quanto in differita, la sua opinione. Personalmente, tengo a fissare in questi appunti virtuali la capacità che ha questo mestiere di stupirmi, ad ogni occasione del genere, per l’intensità che è in grado di sprigionare.

Dopodiché, porterò con me la convinzione, abbracciata da sempre, ma da giovedì sera rafforzata, che se la mafia – come diceva Falcone – è un “fatto umano”, contrastarla passa non solo per l’azione repressiva di magistratura e organismi a ciò deputati, ma anche (e soprattutto) per il continuare a parlarne. L’oblio e il silenzio sono alleati naturali di chi fa i suoi affari e prospera attraverso la pervasione sordida di spazi affidati al diritto, che finiscono deragliati in primis a causa dell’assenza di riprovazione sociale rispetto al fenomeno mafioso.

Grasso lo scrive a chiare lettere in “Il mio amico Giovanni”, di cui è autore con Alessio Pasquini, e nella conferenza in Valle lo ha ribadito in termini inequivocabili. Spero vivamente che la voglia e la capacità di proseguire l’approfondimento accompagnasse, a fine serata, tutti i presenti. A partire dal neo-deputato Franco Manes, dai consiglieri regionali Erika Guichardaz ed Andrea Padovani e dall’assessore comunale Marco Gheller, che ho visto in sala (e includo ovviamente anche coloro che non conoscevo, ma rivestono ruoli pubblici), assieme ad un numero incoraggiante di giovani. Una società sana comincia da Istituzioni che non spazzano la polvere sotto il tappeto.

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