
E’ ripreso venerdì scorso, 14 maggio, con la requisitoria dell’accusa il processo alla Corte d’Appello di Torino su un “giro” di corruzione in alcune partecipate regionali. Il sostituto pg Giancarlo Avenati Bassi, parlando per circa tre ore, ha chiesto per i tre principali imputati di riformare le sentenze nei loro confronti, incrementando le pene inflittegli dal Tribunale di Aosta (ove il procedimento si era concluso il 28 marzo 2019).
Le richieste del pg
In particolare, 5 anni di carcere è la richiesta per l’ex presidente della Regione ed attuale consigliere regionale Augusto Rollandin (nella foto, in primo grado furono 4 anni e 6 mesi), 7 anni quella per il già consigliere delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero (4 anni, 6 mesi e 20 giorni) e 6 anni e 6 mesi quella per il titolare del “Caseificio valdostano” Gerardo Cuomo (3 anni e 8 mesi).
Le accuse
L’“Imperatore” della politica valdostana (sospeso, a seguito del verdetto aostano, dal Consiglio, ai sensi della “legge Severino”) era stato ritenuto colpevole di corruzione, mentre l’ex manager Finaosta e l’imprenditore alimentare di corruzione e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Su tutti e tre pendeva anche l’accusa di associazione a delinquere, dalla quale erano stati assolti.
I ricorsi
E’ questo l’aspetto su cui ha fatto ricorso in Appello la Procura di Aosta (ritenendo che i delitti per cui i tre sono stati condannati riguardassero “l’esito della predisposizione comune di attività e mezzi per la realizzazione del programma criminoso assunto ad oggetto sociale dell’elaborata banda criminale), mentre gli imputati hanno impugnato la sentenza rispetto alle condanne riportate.
Le indagini sul “Caseificio”
Ad indagare, su diversi episodi, erano stati i Carabinieri del Reparto operativo del Gruppo Aosta, occupandosi in particolare del trasferimento del “Caseificio valdostano” nei locali della “Autoporto Spa” (avvenuto con “sfratto” della “Deval”, precedente inquilino degli immobili). L’operazione sarebbe avvenuta, per l’accusa (per la Procura di Aosta, aveva coordinato gli inquirenti il pm Luca Ceccanti) su “interessamento” di Rollandin, con Cuomo a “ricompensarlo” con un cambio gomme e con un incontro elettorale, in vista delle regionali 2013, nella sede della sua azienda.
E sul Forte di Bard
Un altro filone investigativo aveva poi riguardato il Forte di Bard, con riferimento alle forniture di “Food & Beverage” in occasione dell’endurance trail 4K (assegnate al Caseificio) e ad alcuni lavori nella fortezza. Questi ultimi, nella lettura inquirente, sarebbero andati ad artigiani “amici”, poi sdebitatisi con interventi a casa dell’allora consigliere delegato.
Gli altri imputati
A questi ultimi episodi sono legati gli altri tre imputati a processo, per i quali il pg Avenati Bassi ha chiesto alla Corte la conferma delle sentenze di primo grado. Al libero professionista aostano Simone D’Anello (33 anni) erano andati 2 anni 8 mesi e 20 giorni (per corruzione e turbativa d’asta), mentre all’artigiano edile Salvatore D’Anello (47) e all’imprenditore di Saint-Pierre Davide Bochet (53) il collegio del Tribunale di Aosta aveva inflitto ognuno 5 mesi e 10 giorni per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. L’udienza è quindi proseguita con le arringhe dei difensori di Rollandin (l’avvocato Giorgio Piazzese) e di Salvatore D’Anello (legale Ascanio Donadio), quindi è stata aggiornata al prossimo 24 maggio.