Due notizie dal pianeta cronaca, per guardare il “bicchiere mezzo pieno”

La settimana del lancio di “GiustiziAndO” è stata solcata da varie notizie e non sono mancati gli argomenti dall’elevato contenuto tecnico (vedi presunta evasione Iva del Forte di Bard), né quelli che hanno messo in luce il crescente lato oscuro della nostra società (come le udienze per danneggiamenti e minacce viste ieri). Sono stati, tuttavia, giorni in cui i giornalisti hanno raccontato anche due pagine che restituiscono come il pianeta cronaca non sia necessariamente sinonimo di crimini o dolore.

La prima riguarda la Questura di Aosta dove, dallo scorso 5 settembre, sono operativi due mediatori culturali, allo sportello aperto agli stranieri per le loro esigenze amministrative, connesse al rilascio e/o rinnovo di permessi di soggiorno. Il servizio di mediazione linguistico-culturale è stato ampliato nell’ambito di un progetto elaborato dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere e finanziato dalla Commissione europea.

I due mediatori, uno senegalese e uno yemenita, che oltre all’italiano parlano l’arabo, l’inglese e il francese saranno a disposizione degli utenti per fornire il loro apporto non solo dal punto di vista linguistico, ma anche socio-culturale. Giova ricordare che, per chi arriva in Italia, la barriera lessicale non è il solo problema. Dal punto di vista burocratico, l’organizzazione di altri Paesi può essere del tutto diversa e non è affatto scontato che gli immigrati abbiano familiarità con norme e uffici della Repubblica.

L’altra notizia degli scorsi giorni ad aiutare a vedere il bicchiere “mezzo pieno” è arrivata dall’Unità Sanitaria Locale della Valle d’Aosta che ha recentemente completato il rinnovo delle apparecchiature odontoiatriche presenti nell’infermeria della casa circondariale di Brissogne con la sostituzione del riunito odontoiatrico, quindi la poltrona e gli strumenti. La struttura è stata altresì dotata di un sistema radiografico endorale, uno strumento che consente di effettuare radiografie all’interno del cavo orale.

Con il nuovo equipaggiamento, il presidio sanitario carcerario ha a disposizione una strumentazionerinnovatae adeguata alle esigenze interne – ha fatto sapere l’Azienda –, e l’acquisizione dell’apparecchiatura radiografica risponde alla necessità di garantire la stessa qualità delle cure disponibili all’esterno della casa circondariale, grazie ad una dotazione tecnica analoga a quella degli studi dentistici dell’Usl sul territorio regionale ed è gestito da un medico specialista odontoiatra convenzionato con l’Azienda sanitaria.

Troppo spesso, il dibattito in materia di immigrazione e detenzione è aprioristico, reso arido da una visione schematica in cui – a volte lasciandosi prendere la mano da una visione politica – il “buonismo” si oppone al “cattivismo”. Non sarebbe male ricordarsi, e queste due notizie lo fanno, che migliorare dei servizi di informazione e di detenzione non è propendere per uno dei due estremismi del dualismo che miete vittime (metaforiche, eh) ogni giorno, ma costituisce anzitutto un migliorare le risposte che lo Stato (anche in collaborazione con amministrazioni territoriali) è tenuto a dare. Anche a chi arriva da lontano. Anche a chi paga per le sue colpe.

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